Marine S.C.I. 

Nella nostra provincia ci sono sei SIC marini.

1. I fondali di Capo Berta, Diano Marina e Capo Mimosa;

2. i fondali di Porto Maurizio, San Lorenzo al Mare e di Torre dei Marmi;

3. I fondali di Riva Ligure e Cipressa;

4. I fondali di Arma di Taggia e Punta San Martino;

5. i fondali di Capo Mortola e di San Gaetano;

6. I fondali di Sanremo e Arziglia.


La descrizione del S.C.I. è fatta dividendo il territorio marino in "Piani":

1. Il piano mesolittoral;

2. Il piano infralitorale;

3. Il piano circalitorale;

La differenza tra questi piani del territorio marino si basa principalmente su fattori biologici, ad esempio l'intensità della luce e la forza del moto ondoso, piuttosto che la profondità stessa. Generalmente possiamo distinguere una banda in cui l'intensità della luce consente l'esistenza di organismi fotosintetici e uno in cui la fotosintesi non è possibile.

Generalmente l'area luminosa è caratterizzata da popolazioni di alghe e se il fondale lo consente, anche di posidonia oceanica.

POSIDONIA OCEANICA: lungo i fondali del S.C.I. sotto i 6-7 metri di profondità, il paesaggio roccioso lascia il posto a una prateria di posidonia oceanica che si estende lungo la costa della provincia di Imperia per 49 km, l'80% della costa. Per quanto riguarda la S.C.I., la prateria è più lussureggiante ad ovest di Porto Maurizio, forse per la presenza di una scogliera rocciosa mentre il limite superiore tende a regredire di fronte al villaggio di San Lorenzo al Mare. Posidonia oceanica è una fanerogama marina, cioè una vera pianta. Le foglie si sviluppano dalla cima del rizoma. La Posidonia oceanica è una specie Euriterm, che è in grado di vivere in un intervallo di temperatura discreto (da 10 a 28 gradi) mentre non è molto tollerante alle variazioni di salinità, (per questo motivo è assente alla foce dei fiumi e in lagune costiere salmastre) e delle acque torbide. quando la pianta incontra condizioni ambientali favorevoli, colonizza vaste aree formando tratti denominati "praterie" che costituiscono uno dei sistemi marini più produttivi. Particolarmente interessante è il contributo che la posidonia dà in termini di ossigeno prodotto; questo è il motivo per cui è chiamato "polmone mediterraneo". I prati di Posidonia sono anche un fattore di stabilità e consolidamento del fondo marino, grazie all'azione delle lunghe foglie che smorzano il moto ondoso e i rizomi che intrappolano il sedimento.

Inoltre, lo strato di foglie, ma soprattutto le foglie morte che periodicamente si insediano lungo le spiagge formando enormi banchi, riducono l'idrodinamismo e smorzano il moto ondoso sulla riva, proteggendo così le spiagge dai fenomeni erosivi. In realtà le praterie posidoniane sono un habitat protetto non solo per il ruolo che svolgono direttamente nel mare, ma anche per quella comunità, vegetale e animale, associata a loro, molto ricca ed estremamente differenziata. La popolazione ittica presente nelle praterie di posidonia oceanica è ricca e ben diversificata. Infatti in questo ambiente trovano rifugio e nutrimento specie viventi, temporanee e occasionali, in relazione al tempo che trascorrono nel corso della loro vita, nonché forme giovanili di molte specie di importanza commerciale. La famiglia di pesci più associata alla prateria è quella della tana, tra cui i più comuni sono il Coris julis (damigella), Symphodus tinca (Tordo pavone), Symphodus doderleini (Tordo fasciato), Labrus viridis (Tordo), Thalassoma pavonina (damigella). Tra le specie residenti vi sono anche Chromis chromis (catagnola), Murena helena (la murena comune) insieme a numerosi ghiozzi e ghiande. Per quanto riguarda le specie temporanee, alcune specie di Mullus spp. Può essere trovato. (triglia), numerosi sparidi tra cui Oblada melanura (sguardo), Diplodus sargus (sarago), Dentice dentex (red snapper). Infine, Sphyraena sphyraena (barracuda) è ora presente in molte aree del Mediterraneo a causa dell'aumento della temperatura dell'acqua.

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